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e la testa di misura è montata su una flangia della ciambella sperimentale del diametro di 1,3 m.

Con la partecipazione all’idea innovativa di Touschek di far circolare nell’anello particelle e
antiparticelle, mantenute poi fino a 200 MeV, la realizzazione completa dell’anello sperimentale
fornì di riflesso un bagaglio di conoscenze nel campo dei materiali isolanti, delle tecnologie delle
saldature, delle tenute da vuoto, delle pompe a diffusione gassosa e turbomolecolari, delle trappole
ad azoto liquido e dei sistemi di degassamento dei materiali, con e senza idrogeno.

Conoscenze risultate molto utili, 15 anni dopo, nel programma di separazione isotopica dell’uranio
mediante laser, che ebbe a capo il Dott. Francesco Catoni, programma che ebbe successo e fu
affrettatamente chiuso dopo la dimostrazione della sua fattibilità scientifica.

Trascorsi 5 anni mi resi conto che in alcuni laboratori, di quello che era diventato l’ENEA, stavano
inutilmente ripercorrendo alcune esperienze ingegneristiche per le tenute da vuoto dimostrando una
compartimentazione e una mancanza di collegamenti informativi tra centri di ricerca.

1962. Entrò in funzione a Frascati L’anello di Accumulazione. Nel frattempo il Lab. Di Elettronica
crebbe in programmi e personale. Arrivarono nuovi fisici e ingegneri, tecnici e amministrativi a
raggiungeranno il numero di 115. Insieme ai fisici del 1957-59 ne troverò altri come Furio Fioroni,
Maria Grazia Putignani, Corrado Pedicino, Domenico Coiante, Silvio Bevilacqua, Mario Casadio,
gli ingegneri GianVittorio Pallottino, Maurizio Arabia, Giuseppe Caserta, Alberto Carlucci e tanti
altri tecnici e amministrativi come
dall’elenco in appendice.

Alla Casaccia fu terminato il reattore
nucleare di ricerca TRIGA RC-1 e qui
l’esigenza di disporre di strumentazione
nucleare per la misura dei flussi di neutroni,
delle radiazioni ionizzanti e del monitoraggio
ambiente non solo per il reattore presente in
casa ma anche per i programmi nucleari
italiani dell’epoca.
A tutto ciò fu aggiunta l’ambizione di
promuovere un’industria di elettronica
italiana.
Oggi la chiameremmo “Start up”.

Alla strumentazione erano associati i “Rivelatori” e il “Lab. di Elettronica” inserì nei suoi
programmi anche la realizzazione di quest’ultimi. Saranno realizzati sulla base di esempi già
adottati dall’industria nucleare USA e Canadese ma ristudiati e rifatti con un notevole valore
aggiunto.

Agli inizi del 1962 , nell’ambito dei programmi esposti furono
realizzati e industrializzati (il responsabile delle industrializzazioni
era il Dott. Corrado Pedicino) “Contatore di dosi di radiazione” ,
Insieme a Cervellati e Marconero opererà anche il futuro Professore
di Astrofisica Giovannelli che in seguito paretecipò a diversi lanci di
satelliti e portò come esperienza iniziale il preamplificatore di
cariche elettriche per la rivelazione di raggi X in un satellite tuttora
in circolo nel 2018.
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